Un partner surrogato è una figura specializzata che può aiutare chiunque a riscoprire la vita sessuale. Basti sapere che circa il 50% della popolazione ha problemi a relazionarsi con l’altro sesso.
Se non ne avete mai sentito parlare prima, vi spiego di cosa si tratta.
Il partner surrogato è un insegnante pratico dell’intimità e del sesso, educa e aiuta a guarire le persone che hanno problemi legati alla sessualità: imbarazzo e timidezza quando si è con l’altra persona, traumi sessuali e/o psicologici, ansia, panico. Principalmente, questa figura, si occupa degli aspetti pratici delle disfunzioni sessuali dei pazienti.
Il suo obiettivo è quello di insegnare la sessualità a chi ha problemi sessuali, a chi non riesce a rapportarsi e a superare dei limiti. È un’esperienza formativa incentrata sul benessere psico-fisico.
Generalmente il surrogato del sesso si affianca a sessuologi e psicologi: mentre il terapeuta identifica il problema per poi stabilire un percorso terapeutico, il paziente svolge le attività appropriate con il partner surrogato.
Al partner del sesso difficilmente si rivolge chi ha problemi di disabilità, per loro c’è un’ulteriore figura che è quella dell’assistente sessuale per disabili.
Furono Masters e Johnson, team di ricerca sulla natura della risposta sessuale e sulla diagnosi e il trattamento dei disturbi sessuali e disfunzioni (fonte wikipedia), ad avere l’idea del surrogato sessuale.
Il loro programma terapeutico si basava sulla teoria che le disfunzioni sessuali potevano essere risolte con l’aiuto del partner che nella coppia collaborasse. Considerando che molte persone sono single, iniziarono a formare delle persone come partner surrogati.
La pratica della Surrogate Partner Therapy, negli Stati Uniti, ha avuto il suo apice nei primi anni ’80. Da allora, la popolarità della Surrogate Partner Therapy è diminuita ed è tornata in auge dopo il film del 2012 The Sessions, che parla di una partner sessuale con un uomo disabile.
Il paziente che si rivolge al partner surrogato è una persona che ha necessità di guarire vecchie ferite, per riuscire ad avere una relazione senza complicazioni e blocchi sessuali.
Per raggiungere un buon livello di sicurezza sessuale, si deve seguire un percorso terapeutico all’educazione sessuale che dura dai tre ai sei mesi.
Innanzitutto si fanno degli incontri con i sessuologi e gli psicologi per capire il reale problema del paziente e cosa lo porta ad avere difficoltà nel rapportarsi sessualmente. E sarà solo lo specialista a stabilire quando il paziente sarà pronto ad iniziare il suo percorso con il partner surrogato.
Il compito del surrogato sessuale, in seconda fase, sarà quello di parlare e far rilassare il paziente, mettendolo a proprio agio e ad insegnarli tecniche di rilassamento. Un po’ alla volta avviene anche il contatto fisico, tenendo per mano il paziente o dando degli abbracci.
Nelle fasi più avanzate può capitare che si arrivi all’atto sessuale, se richiesto dal paziente, ma non è obbligatorio e non è l’obiettivo da raggiungere.
In Italia la figura del partner surrogato non è riconosciuta, è ritenuta illegale in quanto considerata come se fosse prostituzione, anche se si tratta di una pratica terapeutica e seguita da medici specializzati.
Per questo motivo non esistono corsi formativi. Chi desidera intraprendere questa professione, può contattare l’International Professional Surrogates Association (IPSA), un’associazione americana che oltre al servizio formativo offre anche il servizio terapeutico.
Molte sono le persone che si spostano all’estero per essere seguiti dai surrogati sessuali. Nel centro di Tel Aviv, alcuni partner surrogati specializzati si trovano nella clinica della Dott.ssa Roni Aloni.
In Italia ci si può rivolgere alla Clinica della Coppia, per essere seguiti da sessuologi e psicoterapeuti specializzati.
Il partner surrogato è una figura professionale da considerare al giorno d’oggi e dovrebbe essere istituzionalizzata. Sono tante le persone che dopo aver subito un trauma non riescono più a relazionarsi con il sesso. Queste persone vanno supportate e aiutate.
Tutti abbiamo il diritto di vivere la sessualità con piacere e spensieratezza. Se c’è un problema va risolto e affrontato con degli specialisti in materia.
Nei miei anni da Gigolò ho incontrato donne che dopo aver subito un trauma non riuscivano più a fare sesso, portarle nuovamente sulla strada del benessere non è stato semplice. Per aiutarle mi sono naturalmente documentato e dopo essere riusciti a fare un percorso insieme mi sono sentito soddisfatto di aver ridato vita a chi mi ha chiesto aiuto.
Per saperne di più leggi Sexual Diversity and sexual offending oppure Sex is the Least of it
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